Il museo delle civiltà preclassiche di Ostuni e la sua eccezionale storia

Il Museo di Ostuni denominato “ Di civiltà preclassiche della Murgia Meridionale”, prima che divenisse tale, era un monastero con annessa la chiesa in stile barocco, la chiesa di San Vito Martire o Monacelle, per la presenza di monache del secondo ceto, devote a Santa Maria Maddalena de’ Pazzis. Dal 1866, dopo le leggi eversive, divenne proprietà dello Stato, in seguito riacquistato con il contributo di una madre Badessa. Divenuto di proprietà comunale, ospita reperti archeologici ed è sede di convegni, mostre e manifestazioni culturali.

Fra i tanti reperti di età neolitica e paleolitica, rinvenuti nel territorio di Ostuni, Villa Castelli e Francavilla Fontana, il corredo di due tombe messapiche, si può ammirare il calco del corpo di una donna con il feto risalente al Paleolitico Superiore. Il particolare reperto fu rinvenuto nella Grotta-Santuario di Santa Maria di Agnano nel 1991. Tale reperto ha contribuito non solo a dare risalto all’archeologia ostunese, ma anche ad attrarre migliaia di visitatori italiani ed esteri. Al museo delle civiltà preclassiche della murgia meridionale è stato dedicato un interessante servizio di Alberto Angela, realizzato per il programma televisivo di Rai3 “ Ulisse il piacere della scoperta”.

Angela ha descritto in maniera eccezionale il lavoro svolto dal Professor Donato Coppola, a cui si deve la scoperta della Madre più antica del mondo, risalente a 28.000 anni fa. Un vero e proprio viaggio alla scoperta di un meraviglioso luogo ricco di storia e di cultura. I resti del magnifico rinvenimento, ritrovati nella grotta-santuario di Santa Maria di Agnano, a 2 chilometri da Ostuni, sono collocati in una teca attrezzata al fine riunire simbolicamente la madre ed il feto.

Per tutti coloro che visitano Ostuni ed il suo centro storico, l’invito è quello di recarsi presso il Museo e scoprire tutti i suoi preziosi segreti.